CONCLUSIONE
Fin dall'antichità il concetto di verità ha rappresentato uno dei più grandi misteri per l'uomo ma al contempo una perenne necessità, necessità di ricercarla, necessità di definirla, di stabilire un criterio universale per potervi giungere. La più antica fonte di verità è rappresentata dalla mitologia, contenente sentenze eterne tramandate oralmente nei secoli che hanno contribuito a plasmare i popoli. L'evoluzione di questi stessi popoli ha fatto si che proprio su questa verità venissero posti  maggiori interrogativi dando vita a due problemi differenti, l'uno strettamente ontologico e l'altro gnoseologico. Dal punto di vista ontologico essa è stata interpretata da Aristotele come proprietà degli enunciati apofantici, da Platone come stato del mondo delle idee di cui la realtà è solo una copia e successivamente con la venuta del cristianesimo impersonificata con il Logos divino. Lo stesso problema ontologico venne affrontato anche da Hegel il quale identificò la verità con l'idea.
Il problema gnoseologico venne invece affrontato principalmente in relazione all'ambito scientifico: obiettivo comune individuare un criterio universalmente valido per giungere alla verità. Teoria che ribaltò completamente le proposte sviluppate fino a quel momento fu quella sviluppata da Popper, il quale sostituì il principio di verificazione con quello di falsificazione. Proprio questa teoria contribuisce a fondare una nuova visione della scienza come disciplina estremamente precaria, sempre pronta ad essere smentita; una conoscenza definitiva della verità diventa così obiettivo irraggiungibile. Sulla strada della ricerca di tale conoscenza si incammina Palomar, protagonista dell'omonimo romanzo di Calvino, ma lo stesso autore afferma che egli "non è ancora arrivato". Palomar è un instancabile osservatore di fenomeni naturali e antropologici, tutto ciò che osserva suscita in lui un dubbio che lo spinge a proseguire nella ricerca di spiegazioni, anche se talvolta egli giunge a conclusioni totalmente differenti da ciò che si aspettava e ciò provoca in lui uno stato di instabilità e angoscia. Egli si dovrà scontrare ripetutamente con una realtà relativa formata da tante realtà differenti che lo portano a dover modificare ripetutamente il suo metodo d'indagine.

 
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